giovedì 11 settembre 2008

Eta Carinae la stella più massiccia conosciuta.















Eta Carinae (η Car / η Carinae) è una stella molto massiccia (100-150 volte più del Sole) e molto luminosa (4 milioni di volte più del Sole), della costellazione della Carena. Essa possiede anche due nomi propri usati raramente, Foramen e Tseen She. La stella è circondata da una nebulosa grande e luminosa, conosciuta come Nebulosa Carena, o Nebulosa Buco della Chiave, o NGC 3372.
Un aspetto molto peculiare di Eta Carinae è la sua luminosità variabile; infatti la stella è annoverata tra le variabili del tipo S Doradus, di colore azzurro e molto luminose. Quando fu catalogata per la prima volta nel 1677 da Edmond Halley, era di quarta magnitudine. Negli anni successivi divenne più luminosa, raggiungendo il massimo nell'aprile 1843 quando, nonostante la sua enorme distanza (7000-10000 anni luce), con una magnitudine di -0,8 era la seconda stella più brillante del cielo (dopo Sirio). In seguito si affievolì, e tra il 1900 e il 1940 era solo di ottava magnitudine, quindi invisibile ad occhio nudo. La luminosità riprese poi a salire lentamente, ed al 2004 la stella ha raggiunto la magnitudine 5 o 6, dopo un inatteso raddoppio della sua luminosità tra il 1998 e il 1999.
L'ambiente attorno ad Eta Carinae mostra tracce di grandi esplosioni, l'ultima avvenuta attorno al suo massimo di luminosità nel 1841. La ragione è sconosciuta, ma la possibilità più accreditata è che si verifichino a causa della pressione di radiazione accumulata dall'enorme luminosità della stella. Il materiale soggetto a questi fenomeni energetici forma una nebulosa che circonda la stella, che in una spettacolare immagine del telescopio spaziale Hubble ha la forma di una grande clessidra. Tale forma è tipica di nebulose formate per espulsione di materia dalla stella: la direzione preferenziale è dai poli, ed essi precedono come in una trottola, descrivendo un cerchio nello spazio. La materia espulsa dai poli nord e sud va quindi a creare una nube a forma di clessidra (nota come Nebulosa Omuncolo). La nebulosa più esterna, che i primi astronomi descrissero a forma di "buco di una chiave", è invece ben più lontana e non è stata formata da Eta Carinae. La luce della stella però la illumina (rendendola una nebulosa a emissione), e i suoi cambiamenti di luminosità hanno causato anche una variazione nell'aspetto della nebulosa.
Stelle molto grandi come Eta Carinae consumano molto velocemente il loro "carburante" nucleare, e la vita prevista per questa stella è di appena un milione di anni, dopo i quali terminerà come un'ipernova (per confronto, il Sole ha una vita prevista di 10 miliardi di anni, la metà dei quali sono già passati).
Osservazioni recenti sembrano indicare che Eta Carinae sia in realtà una stella binaria, con una compagna non troppo vicina che le orbita attorno in 5 anni e mezzo.

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