Algol è il nome della stella Beta Persei (β Per / β Persei).
Questa stella è una delle poche visibili ad occhio nudo a mostrare una spiccata variabilità: la sua magnitudine apparente cambia regolarmente tra 2,3 e 3,5 in un periodo di 2 giorni, 20 ore e 49 minuti. Algol è una cosiddetta binaria ad eclisse: è composta da due stelle in orbita stretta l'una attorno all'altra, e quando la seconda stella, più debole della prima, le passa davanti (dal punto di vista della Terra), il totale della luce emessa diminuisce, e riaumenta quando entrambe le stelle sono visibili.
La variabilità di Algol fu registrata per la prima volta nel 1670 da Geminiano Montanari, ma è probabile che questa sua proprietà fosse stata notata molto tempo prima: il nome Algol significa stella del diavolo, dall'arabo al ghûl, che deriva probabilmente dal suo comportamento.
Algol è stata a lungo un problema per la teoria dell'evoluzione stellare: secondo questa teoria, le stelle più grandi si evolvono più velocemente. Ma la stella più piccola di Algol è una stella subgigante, più evoluta della stella più grande, che si trova ancora nella sequenza principale. Il paradosso è stato risolto con la scoperta del trasferimento di massa, un meccanismo in cui due stelle vicine possono scambiarsi materiale: quando la stella originariamente più grande riempì il proprio lobo di Roche, parte della sua massa passò alla stella più piccola, finché questa non divenne maggiore della compagna (in alcune binarie simili ad Algol, il trasferimento di massa può essere osservato direttamente).
Questa stella è una delle poche visibili ad occhio nudo a mostrare una spiccata variabilità: la sua magnitudine apparente cambia regolarmente tra 2,3 e 3,5 in un periodo di 2 giorni, 20 ore e 49 minuti. Algol è una cosiddetta binaria ad eclisse: è composta da due stelle in orbita stretta l'una attorno all'altra, e quando la seconda stella, più debole della prima, le passa davanti (dal punto di vista della Terra), il totale della luce emessa diminuisce, e riaumenta quando entrambe le stelle sono visibili.
La variabilità di Algol fu registrata per la prima volta nel 1670 da Geminiano Montanari, ma è probabile che questa sua proprietà fosse stata notata molto tempo prima: il nome Algol significa stella del diavolo, dall'arabo al ghûl, che deriva probabilmente dal suo comportamento.
Algol è stata a lungo un problema per la teoria dell'evoluzione stellare: secondo questa teoria, le stelle più grandi si evolvono più velocemente. Ma la stella più piccola di Algol è una stella subgigante, più evoluta della stella più grande, che si trova ancora nella sequenza principale. Il paradosso è stato risolto con la scoperta del trasferimento di massa, un meccanismo in cui due stelle vicine possono scambiarsi materiale: quando la stella originariamente più grande riempì il proprio lobo di Roche, parte della sua massa passò alla stella più piccola, finché questa non divenne maggiore della compagna (in alcune binarie simili ad Algol, il trasferimento di massa può essere osservato direttamente).
Algol viene anche menzionata dallo scrittore H.P. Lovercraft come stella-demonio, dimora di un Dio Esterno (frutto dell'incredibile fantasia dello scrittore)
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