lunedì 15 settembre 2008

Alnilam la stella blu d'orione





Alnilam, ε Orionis, è una delle tre stelle che compongono la Cintura di Orione, al centro della costellazione di Orione, essendo le altre due Alnitak e Mintaka. Il suo nome proprio deriva dall'arabo لنظام an-niżām, correlato al termine نظم nażm "fila di perle". Evidentemente il nome deriva da quello dell'intera cintura, le cui tre stelle sono state considerate come grani di una collana di perle.
Alnilam ha una magnitudine apparente di 1,69 che ne fa la trentesima stella più brillante del cielo, la quarta stella in ordine di luminosità della costellazione di Orione e la più luminosa della cintura. Nonostante sia più luminosa di Alnitak e Mintaka, Alnilam è distante circa 1340 anni luce, molto più degli 800-900 anni luce delle altre due. Ciò significa che Alnilam è intrinsecamente molto luminosa: la sua magnitudine assoluta è infatti -9,2. Essa emette una radiazione che, quando sia tenuta in considerazione la componente ultravioletta, è pari a 375.000 volte quella solare, che ne fa una delle stelle più luminose finora conosciute.
Alnilam è una calda supergigante blu di tipo B0 Iab (vedi classificazione stellare), la cui temperatura superficiale raggiunge i 25.000 K. Probabilmente essa ha una massa pari a circa 40 volte quella del Sole e un raggio 26 volte quello solare. La sua età è stimabile in 4 milioni di anni. Stelle massicce come Alnilam bruciano molto velocemente il loro combustibile nucleare: essa sta probabilmente già esaurendo l'idrogeno contenuto nel suo nucleo, preparandosi a diventare una supergigante rossa e poi ad esplodere in una spettacolare supernova.
Come è tipico delle supergiganti, Alnilam sta perdendo massa a livelli molto sostenuti, circa due milionesimi di massa solare ogni anno (20 milioni di volte la perdita dovuta al vento solare). I gas provenienti dalla sua superficie, scagliati anche a velocità di 2000 km/s, hanno creato intorno alla stella una nube molecolare che essa stessa illumina.
Lo spettro di Alnilam è relativamente semplice. La sua luce viene perciò usata per studiare il mezzo interstellare in quanto è abbastanza semplice separare le righe dovute alla stella da quelle dovute al mezzo che ne assorbe la luce.

1 commento:

Angela Clem ha detto...

Grazie molto dettagliato complimenti